venerdì 30 settembre 2011

ITALIA - ANDORRA 40-0

Finisce con una rotonda vittoria la partita d'addio dei titani, Manissi, Conti, Buzzi e Delisi non hanno sentito la tensione e hanno disputato un ottimo match! Cappelli e cuscini sono volati sugli spalti a fine partita e non abbiamo potuto fare a meno di notare un po' di emozione negli occhi di questi grandi campioni che salutano la nazionale. Lo fanno da campioni con mete di Buzzi e Delisi! Dallo staff e da tutti i giocatori di RM un grazie a voi giocatori e ai vostri manager che vi hanno accompagnato in queste stagioni!
Venendo ai contenuti tecnici del match, c'è sicuramente molto da lavorare, la partita di addio ha dato modo solo in parte allo staff di esprimere la nuvoa fomula di gioco che si intende adottare. Inoltre negli spogliatoi si sente già aria di derby italo-francese, e si tratta di una partita che anche se amichevole, desideriamo sempre vincere. Ora spazio al collega belfagor che ci delizia con un succoso post partita.

La sala stampa è, come sempre gremita.
La partita non è di quelle importanti ma fuori c'è molto pubblico.
Doriano arriva dal fondo della sala con andatura dinoccolata. Guarda alto, fatica ad incrociare lo sguardo dei ragazzi, dei tifosi e dei giornalisti che gli danno pacche sulle spalle.
Maglia italiana addosso, ancora quella della partita, sporca di fango, di sudore, strappata in uno dei tanti contrasti duri.
La fascia tricolore al braccio. Conti, Buzzi e Delisi gli sono vicini.

Si avvicina al microfono, lui guarda giù e le voci, i cori, si placano.

Silenzio.

Big Show è una montagna di 204 cm e 123 chili, segnata da tante battaglie, ma oggi mostra il suo cuore, indomito si, ma passionale... e in quel minuto di silenzio carico gli occhi diventano lucidi.

Poi si riprende, sorride, e tira fuori da sotto la scrivania della sala conferenze, con l'aiuto di Buzzi e Conti, dei secchi di birra scura che lancia improvvisamente sulla folla e sulla giornalista mora che ha di fronte. Pinte di birra iniziano a correre a fiumi e parte un tuono di cori, un terzo tempo delirante in cui il presidente della federazione si ritrova in mutande, due ragazzi si mettono a grigliare galletti, si scambia ogni tipo di vestiario e si beve.

Nella calca alcuni giornalisti provano a continuare il loro lavoro.

"Doriano, dopo 52 partite e tre coppe vinte, qualche rimpianto per la tua carriera?"

Ride.

"Questa maglia mi mancherà. Cazzo se mi mancherà. Perchè in realtà non è una maglia, è un tatuaggio"

Ride ancora.

"Ma l'unico rimpianto che posso avere è quello che han creato la coppa del mondo quando avevo 25-26 anni, se no ne avrei alzate sei o sette non solo tre!"

Poi prende Buzzi e gli infila la testa nel secchio di birra.

"Ehi pasqualino, ci vediamo in campionato, non credere che sia finita qui!"

Per un attimo torna serio e conclude:

"Non ci saremo più noi 4 ma l'Italia è l'Italia. E' ora che altri ragazzi sputino sangue come abbiamo fatto noi, che altri corpi siano schiacciati nelle mischie, che altre gambe tremino prima di una finale, che altri cuori assaporino trionfi. In bocca al lupo ragazzi, portare questa maglia è un onore e un peso ma voi avete tutte 5le qualità per portarci ancora una volta sul tetto del mondo"

lunedì 26 settembre 2011

Anteprima di ITALIA vs ANDORRA

Siamo finalmente qui con la nostra prima pubblicazione. Cogliamo l'occasione per fare i nostri più vivissimi ringraziamenti al vecchio staff, in particolar modo a narco, che non solo ci lascia con una nazionale trionfatrice per l'ennesima volta del mondiale, ma soprattutto ci sta aiutando a riprendere in mano la situazione della squadra e degli strumenti a disposizione dello staff. Grazie narco, i tuoi suggerimenti sono utilissimi!
Tra i ringraziamenti non può mancare lo staff del forum esterno di rugbymania, che con i suoi strumenti già presenti e con quelli in fase di sviluppo ci aiuta a svolgere con reciproca soddisfazione il nostro compito.
Al momento stiamo valutando i giocatori presenti nelle varie liste, ad ogni scatto o variazione cerchiamo di ricontattare i manager dei vari giocatori, nonchè cerchiamo di fornire un feedback utile a tutti i giocatori che vengono sottoposti alla nostra attenzione. Il nostro lavoro come già citato in precedenti comunicati è stato suddiviso in LISTA A (scanavacca), LISTA B (faze79), LISTA C (magicopd). In particolare per richieste di allenamento contattate pure faze79 e per richieste tattiche scanavacca. Molti di voi sono già stati contattati, altri lo saranno a breve!

La partita di mercoledi sarà anche l’occasione per salutare 4 pilastri della storia della nazionale italiana di RM, titolari indiscussi e inamovibili che hanno contribuito in modo fondamentale alla conquista delle 3 coppe del mondo:

Doriano Manissi (Dinamo Ierendi Club): lo storico capitano di mille battaglie, 52 caps con la maglia azzurra e 3 finali su 3 giocate e vinte, 3 coppe sollevate al cielo per la gioia e l’orgoglio della comunità italiana! In seconda o in terza linea nessuna differenza per lui, un coraggio da leone e una forza da orso che tanti avversari hanno piegato! E una capacità di ingollarsi birre che non è seconda a nessuno!!

Gustavo Conti (Proleter): solo 23 caps per lui ma di gran qualità, anch’egli sempre presente nelle 3 finali (seppur nella prima in panchina) . Il suo adattamento a mediano è stato determinante per scardinare le difese nemiche con la forza bruta e stoppare sul nascere qualsiasi velleità avversaria, ma grazie alle sue mani d’oro non ha mai sfigurato davanti a nessuno!

Pasquale Buzzi (Ammacca Teste): 50 caps con gli azzurri e 3/3 finali mondiali per questo centro/ala di sicuro affidamento. Come i suoi predecessori, una vita passata nel suo club è l’indice della sua affidabilità che non ha mai tradito nei momenti chiave! Il suo fisico minuto, favorito dalla velocità di un ghepardo e dalle mani come colla a presa rapida, gli hanno regalato tante gioie nelle aree di meta avversarie!

Arsenio Delisi (Firenze Giants): 51 caps in nazionale con l’unico rammarico di non essere sceso in campo nell’ultimo trionfo degli azzurri, sorpassato nelle gerarchie di coach Narco dalle giovani promesse che scalpitavano dietro ai senatori. Gran placcatore, non lasciava passare neanche mezzo filo d’erba, chiedere per credere ai suoi avversari che ancora tremano a sentire il suo nome per tutte le “botte” ricevute!

Una partita d’addio era il minimo che si potesse regalare a questi campioni, che all’alba dei 33 anni iniziano a vedere un calo delle loro prestazioni (non a tavola ovviamente!) a dispetto di giovani talenti che scalpitano per diventare come loro! Ciascuno bandiera del proprio club, nonostante il non aver vinto titoli nazionali, e sempre presenti nel campionato italiano. Chiaramente non usciranno del tutto dall’orbita della nazionale, restando in lista B pronti a dare una mano in caso di bisogno: per loro si profila un futuro da assistenti allenatori e dirigenti della federazione.

A loro un sentito e caloroso GRAZIE!!









I vostri CT scanavacca, faze79, magicopd

venerdì 14 maggio 2010

Dopo-sbronza di un trionfo

Sono sudati, infangati e stremati: l’arbitro ha appena fischiato la fine della partita e il tabellone segna FRANCE 5 – ITALIE 24: mentre Billie e Narco tirano fuori dal frigobar dell’autobus le bottiglie di Pastis comprate qualche giorno prima durante il viaggio di andata, Doriano Manissi raccoglie i suoi in cerchio. “Ragazzi, abbiamo fatto la storia – esordisce il capitano azzurro – stiamo crescendo e abbiamo dimostrato di essere più forti dei francesi. Sono fiero di voi, non avevamo mai battuto i mangiarane così bene, e mai avevamo disputato una partita così perfetta. Ora voglio che dimostriamo la nostra superiorità definitivamente, tra due settimane, battendo il Galles e vincendo il Sei Nazioni!”. I giocatori stanno in piedi, Malossi trema, Panarello emozionatissimo ha gli occhi lucidi, come anche il capitano, tutta la squadra è percorsa da un brivido elettrico. Era dalla finale vinta contro la Francia che gli azzurri non provavano queste emozioni.

Al terzo tempo c’è la solita caciara: l’allenatore dei francesi ha messo nell’angolo il malcapitato Rivel, che cerca di levarsi lo scocciatore di dosso e invece è costretto a sentirsi tutti i complimenti e i commenti tecnici di Dadus, bestemmiando in rodigino. Courgil, venuto a sostenere la squadra come al suo solito, sta ammaliando Odette, una giornalista de L’Equipe: “Oui, Oui, Panarellò, je suis quel que gli ha insegnèe a jouer!”, le dice con gli occhi dolci e un discreto alito alcoolico. Anche Malossi ha abbordato un membro della stampa locale, ma è troppo ubriaco e non ha fatto caso al fatto che abbia il pomo d’adamo, le braccia villose, e si chiami Didier. I francesi stanno a testa bassa, girando il dito sul bordo del bicchiere e guardando le piastrelle, i piloni discutono a bassa voce: “Guarda, quella è sbeccata” “Si, si, e sopra quella c’è uno sbuffo di stucco” “Certo che forse era meglio mettere un parquet” “Ma no, il parquet se ci cade sopra la birra si imbarca”.

Al tavolo degli italiani si festeggia forte e duro: manca solamente Dilisi, i suoi 81 kg non hanno retto quando al fischio finale Salvatore Mule gli è saltato in braccio con tutti i suoi 123 kg, e ora l’ala è all’ospedale a curarsi una brutta ernia al disco. Arsenio Delisi, come al suo solito, è già nudo appeso al lampadario, mentre Lovotti e Cinquemani, come da tradizione, hanno cominciato il loro classico gioco. Le due prime linee si sono infilate due grosse pentole in testa e vanno cercandosi in giro per la club-house dei francesi, cercando di menarsi dei colpi di mestolo in testa. Cinquemani è a terra, ha colpito lo spigolo di un tavolo in legno con i testicoli, mentre Lovotti travolge e schiaccia il coach dei francesi, per la grande gioia di Rivel che esclama: “CONVOCATO!”. Panarello sembra l’anima della festa: da quando è stato iniziato con la Tequila del Guerriero, il giovane seconda linea ha perso ogni remora verso l’alcool e, ben consigliato dal montanaro Moser, si è dato con passione agli amari della Valtellina e al Cognac e Bordeaux del bar dei francesi. Con la scusa che è uno studente, si fa offrire tutto quanto dal compagno di ruolo Manissi, nonostante lo stipendio settimanale da 5700 euro che gli passa il manager Courgil. Proprio Courgil si avvicina al suo giovane ventenne e, mezzo sbronzo fa: “Odette voulè faire un menage a trois avec mois et Monsieur Panarellò”. Il seconda linea allora si alza in piedi e urla: “Olè!!! E per festeggiare, un giro di Pastis per tutti!!!”, mentre capitan Manissi guarda sconsolato dentro il portafogli sospirando: “E io pago…”. Sembra tutto pronto per una notte rovente quando arriva Lovotti. Cinquemani è stato ricoverato in stanza con Dilisi, ma Lovotti non lo sa e continua a vagare per la stanza tirando mestolate violentissime. Sfortuna vuole che colpisca proprio Odette in volto, sfigurandola orribilmente.

È finito il terzo tempo. Rimane l’esaltazione per la vittoria, l’emozione per il pezzo di storia scritto. Rimane anche un po’ di malinconia: per Panarello e Courgil, che si son fatti sfuggire Odette dalle mani e ci bevono sopra, ma anche per Manissi, costretto a pagare il loro beverci sopra. Per qualcuno c'è anche un po' di rabbia, visto che Malossi si è ripreso dalla sbronza e si è accorto che i baffi di Didier lo pizzicavano durante quel bacio. E rimane anche un po' di commozione. Cerebrale, quella di Didier dopo la reazione furiosa di Malossi. Il party è finito, ma alcune centinaia di metri più in là la festa continua: Odette è stata ricoverata nello stesso reparto di Cinquemani e Dilisi.